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Data di pubblicazione 29/12/2023
Il Quadro RW è una sezione della dichiarazione dei redditi italiana (Modello Unico o Modello Redditi Persone Fisiche) che deve essere compilata dai contribuenti residenti in Italia che possiedono o controllano attività finanziarie e beni all’estero, oppure che trasferiscono all’estero somme di denaro.
Questo quadro è stato introdotto per consentire all’Agenzia delle Entrate di monitorare gli investimenti e le attività finanziarie detenute all’estero dai residenti fiscali italiani, al fine di prevenire e contrastare l’evasione fiscale e garantire il corretto adempimento delle obbligazioni tributarie relative a tali attività.
In questo contesto andremo a descrivere:
Il Quadro RW serve a dichiarare alla fiscalità italiana gli investimenti e le attività finanziarie detenute all’estero, nonché le eventuali plusvalenze realizzate.
La sua funzione principale è quella di prevenire e combattere l’evasione fiscale, garantendo che tutti i redditi prodotti all’estero siano correttamente tassati in Italia, in linea con le normative vigenti.
Attraverso il Quadro RW, il contribuente fornisce informazioni dettagliate sulle proprie attività patrimoniali estere, consentendo così all’amministrazione fiscale di verificare la correttezza delle imposte dovute e l’eventuale applicazione dell’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie all’Estero) e dell’IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili all’Estero).
Il Quadro RW deve essere compilato in diverse casistiche, tra cui:
È importante compilarlo anche in caso di trasferimento di residenza fiscale in Italia, per garantire la corretta dichiarazione dei redditi e il pagamento delle imposte dovute.
La mancata o errata compilazione del Quadro RW può comportare significative sanzioni amministrative e penali.
Hai dei dubbi sul Quadro RW e la fiscalità internazionale?
Le leggi che definiscono il Quadro RW e le relative obbligazioni di monitoraggio fiscale sono principalmente contenute nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), in particolare nell’articolo 4 del Decreto Legislativo 167/1990, nonché nelle disposizioni legislative successive che hanno introdotto e regolamentato l’IVAFE e l’IVIE.
L’IVAFE è una tassa italiana che colpisce il valore delle attività finanziarie detenute all’estero da parte di residenti fiscalmente in Italia. Si tratta di una imposta che incide sui conti correnti, depositi e titoli detenuti all’estero da individui che risiedono fiscalmente in Italia.
L’IVAFE è stata introdotta per cercare di contrastare l’evasione fiscale e aumentare la trasparenza sui patrimoni detenuti all’estero dai residenti italiani. La tassazione riguarda una percentuale calcolata sul valore delle attività finanziarie possedute all’estero.
L’IVIE invece è un’imposta che riguarda la detenzione di immobili all’estero da parte di residenti fiscalmente in Italia.
L’IVIE prevede l’applicazione di una percentuale sul valore degli immobili situati fuori dal territorio italiano. È importante notare che l’imposta si applica indipendentemente dal fatto che gli immobili generino o meno reddito.
Inoltre, la normativa in materia di monitoraggio fiscale è stata integrata e modificata da vari provvedimenti legislativi e regolamentari, tra cui il Decreto Legge n. 167/1990, il Decreto Legge n. 78/2010 e le circolari dell’Agenzia delle Entrate che forniscono chiarimenti interpretativi e operativi.
Queste leggi e regolamenti stabiliscono i criteri e le modalità di dichiarazione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero, nonché le sanzioni per l’inadempimento.
Per una consulenza specifica e per assistenza nella procedura, è consigliabile rivolgersi a un commercialista o a un consulente fiscale specializzato in materia di fiscalità internazionale.
Qui potrai trovare la nostra sezione relativa alle consulenze per impatriati e in generale alla fiscalità internazionale.
Hai dei dubbi sul Quadro RW e la fiscalità internazionale?
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