rientro dei cervelli

Rientro dei cervelli 2024, cosa cambia

Vuoi scoprire come è organizzata la nuova normativa per gli Impatriati e cosa cambia sia in termini di agevolazioni che di requisiti? Sei nel posto giusto!

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Il concetto di “rientro dei cervelli” si focalizza, dal punto di vista normativo, sugli incentivi legali volti a facilitare il ritorno in patria di professionisti altamente qualificati.

Questa strategia è stata incorporata in Italia attraverso leggi mirate, tra cui il Decreto Crescita del 2019, e recentemente è stata oggetto di una revisione da parte del governo italiano.

La nuova normativa è operativa a partire dal primo gennaio 2024 ed è valida per tutti coloro che non hanno trasferito la loro residenza anagrafica prima del 31/12/2023.

In questo articolo andremo a trattare i seguenti argomenti:

  • Rientro dei cervelli 2024: cosa cambia rispetto al precedente
  • Come funzionano le nuove agevolazioni
  • Quali sono i nuovi requisiti per impatriati
  • Rientro dei cervelli per docenti e ricercatori

Rientro dei cervelli 2024: cosa cambia rispetto al precedente

Analizzando la nuova normativa e la precedente è possibile identificare alcune differenze chiave nelle norme che regolano le agevolazioni per impatriati, in particolare:

  • Estensione del Periodo di Residenza Fiscale all’Estero: 
    Nel 2024, il periodo di residenza fiscale all’estero richiesto prima del rientro è stato esteso da due a tre anni. Questo cambiamento mira a garantire che le agevolazioni siano destinate a coloro che hanno trascorso un periodo significativo all’estero, consolidando così competenze ed esperienze professionali internazionali.
  • Prolungamento dell’Impegno Post-Rientro:
    Nel 2024, l’impegno richiesto una volta rientrati è stato esteso da due a quattro anni. Ciò evidenzia la volontà del governo di assicurare un contributo a lungo termine da parte dei professionisti rientrati, contribuendo così alla crescita economica e sociale del paese.
  • Criteri più Rigorosi per Qualificazione e Specializzazione:
    Nel 2024, sono stati introdotti criteri più rigorosi in termini di qualificazione e specializzazione dei lavoratori impatriati. In particolare è necessaria una laurea triennale per poter accedere alle agevolazioni, mentre prima non lo era per i cittadini Italiani ed Europei.
  • Limiti di Reddito:
    La riforma del 2024 ha introdotto limiti chiari sull’agevolazione fiscale, applicandola solo ai primi 600.000 euro di reddito. Questo limite è stato fissato per evitare eccessivi benefici fiscali e preservare la sostenibilità del sistema fiscale a lungo termine.
  • Focus sul Nuovo Datore di Lavoro e Lavoro in Italia:
    Una nuova enfasi è stata posta sulla natura del lavoro post-rientro, richiedendo che l’attività lavorativa si svolga principalmente in Italia e con un nuovo datore di lavoro. Questo promuove la diversificazione e l’innovazione nel mercato del lavoro italiano.

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Rientro dei cervelli 2024: Come funzionano le nuove agevolazioni 

Da un punto di vista di funzionamento tecnico le agevolazioni funzionano allo stesso modo delle precedenti, ovvero tramite una riduzione del reddito imponibile. In questo caso quello che è cambiato con l’introduzione della nuova normativa è la percentuale di riduzione che mentre prima era del 70% (ed in alcuni casi del 90%) ora è stata ridotta al 50%. 

In aggiunta a quanto sopra mentre prima era prevista la possibilità di estendere le agevolazioni per un ulteriore periodo di 5 anni, con la nuova normativa questa possibilità va a decadere. 

La riforma del rientro dei cervelli nel 2024  ha inoltre implementato dei limiti di reddito, stabilendo che l’agevolazione fiscale sarà applicata esclusivamente ai primi 600.000 euro di reddito. Questo vincolo è stato introdotto con l’obiettivo di evitare benefici fiscali eccessivi, garantendo al contempo la sostenibilità del sistema fiscale nel lungo periodo.

Per approfondimenti sulla tassazione per impatriati è possibile accedere al nostro calcolatore online visitando la sezione dedicata

Quali sono i nuovi requisiti per gli Impatriati nel 2024

I requisiti per il rientro dei cervelli sono stati modificati con la nuova normativa, qui di seguito riportiamo quelli in vigore dal primo gennaio 2024

  • Requisiti Temporali:
    Il lavoratore deve aver avuto residenza fiscale all’estero per almeno tre anni consecutivi prima del rientro in Italia.
  • Impegno a Lungo Termine:
    Dopo il rientro, il beneficiario deve mantenere la residenza fiscale in Italia per almeno cinque anni consecutivi, pena la restituzione delle agevolazioni ricevute.
  • Qualificazione o Specializzazione:
    Il lavoratore deve possedere elevata qualificazione o specializzazione.
  • Attività Lavorativa in Italia: 
    L’attività lavorativa principale deve svolgersi principalmente in Italia, con un nuovo datore di lavoro.
  • Rientro con Trasferimento Infragruppo:
    I lavoratori che rientrano con un trasferimento infragruppo devono aver trascorso almeno sei periodi d’imposta all’estero, saliti a sette se precedentemente impiegati in Italia dallo stesso datore di lavoro o da un datore di lavoro appartenente allo stesso gruppo.
  • Agevolazioni Extra per Genitori o Adozioni Durante il Regime:
    Chi diventa genitore o adotta un minore durante il periodo di fruizione del regime impatriati ottiene un incremento dell’agevolazione al 60%.
  • Proroga rientro dei cervelli per acquisto immobiliare:
    Coloro che trasferiscono la residenza anagrafica nel 2024 possono beneficiare del regime per tre ulteriori periodi d’imposta se sono diventati proprietari entro il 31 dicembre 2023 di un’unità immobiliare residenziale adibita ad abitazione principale in Italia nei 12 mesi precedenti al trasferimento.

Hai dei dubbi sui requisiti per accedere alle agevolazioni?

Rientro dei cervelli per docenti e ricercatori

Per quanto riguarda docenti e ricercatori non viene applicata la normativa, pertanto rimane valido quanto era stato emanato in precedenza sia come misura e percentuali delle agevolazioni, sia per quanto riguarda i requisiti.

L’articolo 44 del Decreto Legge n. 78/2010 conferisce agevolazioni consistenti nell’esenzione del 90% degli emolumenti derivanti da lavoro dipendente o autonomo a favore di docenti e ricercatori che decidono di trasferire la propria residenza in Italia. Tale agevolazione ha una durata standard di sei anni, che resta inalterata nel 2024.

Caratteristiche dell’Agevolazione:

  • Esenzione: Gli interessati godono dell’esenzione del 90% del reddito proveniente da lavoro dipendente o autonomo svolto in Italia. È importante sottolineare che questa agevolazione non si applica al reddito proveniente da fonti estere.
  • Durata Standard: L’agevolazione ha una durata di sei anni a partire dal momento in cui si acquisisce la residenza fiscale italiana.
  • Estensioni: Possibilità di estendere la durata fino all’ottavo anno in caso di acquisto di un immobile o presenza di un figlio a carico. Nel caso di due figli a carico, l’agevolazione si estende fino all’undicesimo anno, mentre con tre figli a carico raggiunge il tredicesimo anno.

Requisiti dell’Agevolazione per docenti e ricercatori:

  • Residenza all’estero: Essere stati residenti all’estero.
  • Titolo di Studio Universitario: Possedere un titolo di studio universitario.
  • Attività all’Estero: Aver svolto attività di docenza o ricerca all’estero per almeno due anni.
  • Trasferimento della Residenza: Trasferire la residenza in Italia conformemente all’articolo 2 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).
  • Attività in Italia: Svolgere attività di ricerca o docenza in Italia.

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