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Rientro dei cervelli per ricercatori e docenti

Il rientro in Italia di docenti e ricercatori dall'estero è incentivato da un regime fiscale agevolato che mira a favorire il trasferimento di conoscenze e competenze nel nostro Paese. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche principali di queste agevolazioni, i requisiti per accedervi, la durata e le eventuali possibilità di estensione, nonché gli aggiornamenti normativi introdotti nel 2024.

Data di pubblicazione 06/02/2024

In questo articolo tratteremo:

  • Importo delle agevolazioni
  • Requisiti e accesso alle agevolazioni per docenti e ricercatori
  • Durata del beneficio e possibilità di estensione
  • Modifiche apportate nel 2024
  • Eccezione per docenti e ricercatori che hanno trasferito la residenza prima del 2020
  • Altre domande rilevanti

Importo delle agevolazioni

Le agevolazioni fiscali per docenti e ricercatori che decidono di rientrare in Italia prevedono un’importante riduzione dell’imposizione fiscale sui redditi di lavoro dipendente o autonomo prodotti nel territorio italiano.

In particolare, è prevista una detassazione del 90% dei redditi percepiti, il che significa che i beneficiari pagano le tasse solo sul residuo 10% dei redditi dichiarati. Questo regime agevolato si applica a partire dal periodo di imposta in cui il docente o il ricercatore diventa fiscalmente residente in Italia.

Rientro dei cervelli: requisiti e accesso per docenti e ricercatori

Per accedere all’agevolazione fiscale, i contribuenti devono soddisfare specifici requisiti:

  • Possesso di un titolo di studio universitario o equiparato.
  • Non essere stati residenti in Italia per almeno due anni fiscali prima del rientro.
  • Aver svolto attività di ricerca o docenza all’estero per almeno due anni continuativi.
  • Svolgere l’attività di docenza o ricerca in Italia dopo il rientro.
  • Acquisire la residenza fiscale in Italia.

L’agevolazione fiscale per i docenti e i ricercatori rientrati in Italia riguarda i redditi di lavoro dipendente o autonomo prodotti nel nostro Paese.

Per l’attività di lavoro autonomo, gli emolumenti percepiti non concorrono alla formazione del valore della produzione netta ai fini IRAP.
L’agevolazione risponde all’obiettivo di porre rimedio al fenomeno della “fuga dei cervelli” e di favorire lo sviluppo tecnologico e scientifico del Paese.

Durata del beneficio e possibilità di estensione

La durata ordinaria dell’agevolazione per i docenti e i ricercatori rimpatriati è di 6 anni, a condizione che il contribuente rimanga residente in Italia.

L’agevolazione può essere estesa a 8 anni nel caso in cui i docenti o ricercatori abbiano un figlio minorenne o a carico, o diventino proprietari di almeno un’unità immobiliare residenziale in Italia. Inoltre, l’agevolazione può essere estesa fino a 13 anni per i docenti e ricercatori con almeno due figli minorenni o a carico.

Ci sono state modifiche alla legge nel 2024?

Nonostante le modifiche apportate alla normativa per impatriati in vigore dal primo gennaio 2024, queste non sono andate a modificare la parte relativa ai docenti e ricercatori, che è rimasta quindi invariata.

Eccezione per docenti e ricercatori che hanno trasferito la residenza prima del 2020

Per i docenti e i ricercatori che hanno trasferito la residenza in Italia prima del 2020 e che al 31 dicembre 2019 risultavano già beneficiari del regime agevolato, è prevista la possibilità di optare per un’estensione del regime agevolato fino a 8, 11 o 13 periodi di imposta, previo versamento di un’imposta forfettaria.

 

Hai dei dubbi sulle agevolazioni per impatriati 2024?

Altre domande rilevanti

Quali sono le condizioni per mantenere l’agevolazione nel tempo?

Per mantenere l’agevolazione nel tempo, i beneficiari devono rimanere residenti in Italia per il periodo previsto dall’agevolazione e, in alcuni casi, devono diventare proprietari di un’unità immobiliare residenziale in Italia entro determinati termini.

Cosa succede se un beneficiario perde i requisiti per l’agevolazione?

Se un beneficiario perde i requisiti per l’agevolazione, come ad esempio la residenza fiscale in Italia, l’agevolazione decade e il beneficiario potrebbe essere tenuto a restituire l’imposta non versata.

 

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