L’AIRE, ovvero l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, è un registro in cui vengono iscritti i cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all’estero per un periodo superiore a dodici mesi.

L’iscrizione all’AIRE è importante per i cittadini che si trasferiscono all’estero perché consente loro di mantenere i legami con lo Stato italiano, di esercitare i diritti elettorali, di accedere ai servizi consolari e di ricevere comunicazioni importanti.

In questo articolo tratteremo:

Come ci si iscrive all’AIRE e che tipo di pratiche bisogna fare

Per iscriversi all’AIRE, il cittadino deve presentare una dichiarazione di trasferimento di residenza all’estero presso il consolato italiano nel paese di destinazione o, prima di espatriare, presso il comune di residenza in Italia.

L’iscrizione è obbligatoria e deve essere effettuata entro novanta giorni dal trasferimento.

Perchè l’AIRE è importante per il rientro dei cervelli

L’iscrizione all’AIRE è un passaggio importante per i cittadini italiani che vivono all’estero e intendono rientrare in Italia beneficiando di regimi fiscali agevolati per impatriati.
Questo perché è il modo più semplice di dimostrare all’agenzia delle entrate che il centro dei propri interessi in quel dato periodo di tempo era al di fuori dell’Italia.


In realtà non è un requisito mandatorio per accedere alle agevolazioni per impatriati, si può accedere anche senza aver fatto l’iscrizione, in quanto fa fede la residenza fiscale ovvero il territorio dove vengono prelevate le imposte.

Allo stesso tempo è importante affermare che in presenza di una iscrizione AIRE la dimostrazione della residenza fiscale è molto più semplice ed immediata, per cui è assolutamente consigliato farlo non appena ci si trasferisce all’estero.

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Cos’è la residenza fiscale e la regola dei 183 giorni

La residenza fiscale viene definita in base ai criteri stabiliti dall’articolo 2 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi).
Riportiamo direttamente quanto scritto nel TUIR evidenziando i passaggi più importanti:

Art. 2 DPR 917/86- Soggetti passivi

2. Ai fini delle imposte sui redditi si considerano residenti [in Italia] le persone che per la maggior parte del periodo di imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del codice civile. 

2-bis. Si considerano altresi’ residenti, salvo prova contraria, i cittadini italiani cancellati dalle anagrafi della popolazione residente e trasferiti in Stati o territori diversi da quelli individuati con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale

Art. 43 Codice Civile- Domicilio e residenza
Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi. La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale.

Nella lettura di quanto sopra si evidenziano alcune cose importanti:

1 – Bisogna non essere stati in Italia per la maggior parte del periodo d’imposta, 183 giorni, ed essere in grado di dimostrarlo

2 – La sede principale dei propri interessi, compresa una eventuale famiglia, marito/moglie/figli od una azienda, non deve essere in Italia in quel periodo di tempo

In sostanza è sì possibile accedere alle agevolazioni anche senza l’iscrizione all’AIRE, ma è sicuramente più complesso ed ogni situazione va analizzata puntualmente caso per caso. Per questo tipo di situazioni consigliamo di confrontarsi con un commercialista per una consulenza sui requisiti del rientro dei cervelli.

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Cosa comporta la residenza fiscale all’estero?

Quando ti trasferisci e diventi residente fiscale all’estero, ci sono alcune importanti considerazioni da tenere a mente. 

Prima di tutto, diventi soggetto alle leggi fiscali del paese in cui hai stabilito la residenza fiscale, con obblighi di dichiarazione dei redditi e pagamento delle tasse secondo le normative locali.

Questo cambio di residenza fiscale può portare a vantaggi fiscali offerti dal paese ospitante, ma è cruciale comprendere e rispettare gli obblighi dichiarativi specifici. Accordi bilaterali tra paesi possono evitare la doppia tassazione e offrire agevolazioni come crediti d’imposta o esenzioni.

La residenza fiscale all’estero comporta anche una maggiore trasparenza finanziaria, richiedendo la comunicazione dettagliata sulle attività finanziarie detenute all’estero (Quadro RW). 

Cosa comporta l’iscrizione all’AIRE?

1 – Aggiornamento delle informazioni anagrafiche
L’iscrizione all’AIRE implica la registrazione di informazioni aggiornate sulla residenza all’estero presso l’Ufficio Anagrafe del Comune italiano di provenienza. Questo assicura che le autorità italiane siano consapevoli del tuo attuale stato di residenza.

2 – Diritti e doveri
Essere iscritti all’AIRE non influisce sulla cittadinanza italiana, ma è importante per i diritti e doveri nei confronti dello Stato italiano. Ad esempio, l’iscrizione all’AIRE può essere richiesta per votare alle elezioni politiche italiane mentre si risiede all’estero.

3 – Agevolazioni fiscali
In alcuni casi, l’iscrizione all’AIRE può influenzare la tua posizione fiscale. Puoi essere soggetto a regimi fiscali speciali o godere di agevolazioni fiscali specifiche.

4 – Accesso ai servizi consolari
Essere iscritto all’AIRE semplifica l’accesso ai servizi consolari italiani presso le ambasciate o i consolati all’estero. Ad esempio, in caso di emergenze o bisogno di assistenza, potrai usufruire dell’aiuto dei servizi consolari italiani.

5 – Comunicazioni da parte delle autorità italiane
Le autorità italiane possono utilizzare l’indirizzo all’estero registrato presso l’AIRE per inviare comunicazioni ufficiali e documenti.

6 – Ricongiungimento familiare
L’iscrizione all’AIRE può essere un requisito per il ricongiungimento familiare, consentendo ai membri della famiglia di seguire il cittadino italiano all’estero.

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Quando è necessaria l’iscrizione all’AIRE?

L’iscrizione all’AIRE è necessaria quando un cittadino italiano decide di stabilire la propria residenza all’estero per un periodo continuativo superiore a dodici mesi. In altre parole, se prevedi di vivere all’estero per più di un anno, dovresti iscriverti all’AIRE.

Ecco alcune situazioni comuni che richiedono l’iscrizione all’AIRE:

  1. Residenza all’estero: Se ti trasferisci e intendi stabilire la tua residenza in un paese straniero per un periodo prolungato, è necessario iscriversi all’AIRE.
  2. Lavoro all’estero: Se accetti un impiego all’estero e prevedi di risiedere in modo stabile in quel paese, dovresti iscriverti all’AIRE.
  3. Studio all’estero: Se vai all’estero per studiare e il tuo soggiorno supera i dodici mesi, l’iscrizione all’AIRE diventa obbligatoria.
  4. Motivi familiari: Nel caso di ricongiungimento familiare o se i membri della tua famiglia traslocano con te all’estero, potrebbe essere necessario iscriversi all’AIRE.
  5. Altre ragioni prolungate: In generale, qualsiasi situazione in cui si prevede di risiedere all’estero per un periodo prolungato richiede l’iscrizione all’AIRE.

Ricorda che l‘AIRE è un registro che tiene traccia della residenza all’estero dei cittadini italiani, ma non influisce sulla cittadinanza stessa. L’iscrizione all’AIRE è un dovere civico e semplifica la gestione delle comunicazioni e dei servizi con le autorità italiane durante la tua permanenza all’estero.

Chi è iscritto all’AIRE dove paga le tasse?

L’iscrizione all’AIRE non influenza direttamente il luogo in cui una persona paga le tasse. 

La tassazione dipende principalmente dalla residenza fiscale, che può essere diversa dalla residenza anagrafica registrata presso l’AIRE.

Il concetto chiave è la “residenza fiscale”, che determina il paese in cui una persona è soggetta alle leggi fiscali. 

La residenza fiscale può essere influenzata da diversi fattori, tra cui la durata della permanenza in un determinato paese, le attività economiche svolte e altri elementi specifici delle leggi fiscali del paese in questione.

In generale:

  1. Sei iscritto all’AIRE e residente all’estero: Se sei iscritto all’AIRE ma sei residente fiscalmente all’estero, di solito pagherai le tasse nel paese in cui sei residente fiscalmente. Puoi essere soggetto alle leggi fiscali del tuo paese di residenza.
  1. Sei iscritto all’AIRE ma mantieni la residenza fiscale in Italia: In alcuni casi, potresti essere tenuto a pagare le tasse in Italia. Ciò può dipendere da diversi fattori, come l’ottenimento di redditi italiani o l’applicazione di trattati fiscali tra l’Italia e il paese estero in cui risiedi (doppia imposizione)

È consigliabile consultare un consulente fiscale esperto nella normativa per impatriati per comprendere appieno le implicazioni fiscali della tua situazione specifica.
Le normative fiscali possono variare notevolmente tra i paesi, ed è importante assicurarsi di conformarsi alle leggi fiscali locali e internazionali.

Chi è iscritto all’Aire ha la doppia residenza?

I cittadini italiani iscritti all’AIRE non hanno la doppia residenza, ma sono considerati residenti all’estero. La residenza anagrafica all’estero non implica automaticamente la residenza fiscale all’estero. La residenza fiscale è un concetto separato e può essere determinata in base a criteri fiscali specifici del paese in cui una persona risiede.

Pertanto, l’iscrizione all’AIRE è una registrazione anagrafica che tiene traccia degli italiani all’estero, ma non implica automaticamente una doppia residenza o residenza fiscale in due luoghi diversi.