REQUISITI RIENTRO DEI CERVELLI

Requisiti rientro dei cervelli: scopri se puoi accedere alle agevolazioni.

Ti faremo solo alcune domande per capire se puoi accedere alle agevolazioni fiscali per lavoratori impatriati.Verifica requisitiHero mobile

Requisiti rientro dei cervelli nel 2025

Il 2025 conferma un contesto stabile e favorevole per il rientro dei cervelli in Italia.
La normativa introdotta a gennaio 2024, specificamente pensata per attrarre professionisti altamente qualificati, rimane invariata, offrendo agevolazioni fiscali significative a chi decide di trasferirsi e reinvestire il proprio talento nel Paese.

Le discussioni in corso sulla Legge di Bilancio 2025 non prevedono modifiche a questi benefici, garantendo continuità e sicurezza a chi pianifica il proprio rientro.

Vuoi scoprire se rispetti i requisiti per le agevolazioni Impatriati 2025?

Grazie a queste misure, professionisti, ricercatori e imprenditori possono cogliere l’occasione per rilanciare la propria carriera in un contesto competitivo, sfruttando un regime fiscale pensato per valorizzare chi sceglie di contribuire all’innovazione e alla crescita italiana.

Continuando a leggere, potrai approfondire i requisiti necessari per accedere alle agevolazioni fiscali per impatriati, sia secondo la normativa attualmente in vigore che rispetto a quella precedente. Scopri le differenze, le opportunità e come queste regole possono supportare il tuo rientro in Italia.

Requisiti per lavoratori impatriati 2024 e 2025 [attualmente in vigore]

Con l’introduzione della nuova normativa per il rientro dei cervelli sono stati modificati i requisiti necessari per poter accedere alle agevolazioni per impatriati; qui di seguito riporteremo i principali requisiti necessari secondo la nuova normativa.
In caso tu fossi rientrato spostando la residenza anagrafica prima del 31/12/2023, i requisiti a cui devi fare riferimento sono quelli della vecchia normativa.

Periodo di tempo minimo all’estero necessario per poter accedere alle agevolazioni:

  • Cambiando datore di lavoro. Periodo minimo necessario: 3 anni.
  • Lavorando nello stesso gruppo per cui si lavorava all’estero, ma senza aver mai lavorato per lo stesso gruppo in Italia in precedenza: 6 anni.
  • Lavorando nello stesso gruppo per cui si lavorava all’estero, avendo lavorato per lo stesso gruppo in Italia in precedenza: 7 anni.

Come si vede da questo schema, il governo, con la modifica alla normativa, ha voluto stringere sugli spostamenti intra-gruppo, andando ad aumentare il numero di anni necessari e riducendo quindi la platea degli aventi diritto al bonus per il rientro dei cervelli.

Necessità di avere un’alta qualificazione:

È stato introdotto il vincolo per i rientranti di essere in possesso di un requisito di alta specializzazione o qualificazione, in ambito giuridico questo significa avere almeno una laurea triennale.

Dove viene prestata l’attività lavorativa:

L’attività lavorativa, per poter accedere alle agevolazioni impatriati, deve essere svolta principalmente in Italia.

Impegno di lungo periodo:

Viene richiesto al lavoratore, pena la restituzione delle agevolazioni ricevute fino a quel momento, la permanenza in Italia per almeno 5 anni consecutivi.

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Requisiti per lavoratori impatriati [normativa valida per i rientrati entro il  31/12/2023]

Secondo la normativa valida fino alla fine del 2023, i lavoratori impatriati aventi diritto all’agevolazione sono divisi in due macro categorie, che devono rispettivamente tenere conto di due distinte liste di requisiti.

Per i cittadini Italiani trasferitisi all’estero, che vogliono tornare fiscalmente in Italia e accedere alle agevolazioni per impatriati, come dipendenti, liberi professionisti o imprenditori individuali è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  • essere stati residenti fuori dall’Italia per almeno due anni consecutivi antecedenti al rimpatrio
  • impegnarsi a trasferire la propria residenza fiscale e/o attività in Italia, per almeno due anni dopo il rimpatrio.
  • assicurare che l’attività lavorativa per la quale avviene il trasferimento, verrà svolta prevalentemente su suolo italiano.

ATTENZIONE!

Il lavoratore impatriato beneficiario delle agevolazioni, non potrà trasferire la propria residenza fiscale a favore di un lavoro part-time, svolgendo in concomitanza un secondo lavoro fuori dall’Italia.
Questa procedura comporterebbe la perdita dei benefici ottenuti e una multa da regolare con l’agenzia delle entrate.

Per i cittadini dell’Unione europea o stati non-EU con convenzioni o accordi fiscali con l’Italia, sono necessari i requisiti che riportiamo qui sotto:

  • aver risieduto in un paese estero, avendo svolto un’attività lavorativa come dipendente, libero professionista o imprenditore d’impresa personale, per almeno 24 mesi consecutivi, antecedenti all’impatrio.
  • oppure aver risieduto per almeno 24 mesi consecutivi, antecedenti all’impatrio, al fine di conseguire un titolo di studi Triennale o Magistrale.

In ogni caso, il cittadino extra-europeo che desideri trasferirsi in Italia per avvalersi del suo diritto di ottenere un’esenzione parziale delle imposte sul reddito, deve essere in possesso di un diploma di laurea.

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